Cinziaha creato una guida

Cinzia
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Visite turistiche

La particolarità della cattedrale di SAN PIETRO è la posizione: la grandezza della sua facciata e la vicinanza all'altro lato della strada non vi consentono di ammirarne l'architettura a pieno, ma la sua bellezza si nota anche da dentro! Con i suoi 70 metri totali, il campanile della cattedrale è la seconda torre più alta a Bologna dopo l'Asinelli e all'interno della sua cella campanaria custodisce la campana ad azionamento manuale più grande al mondo. È visitabile previo appuntamento
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Metropolitan Cathedral of St. Peter
7 Via dell'Indipendenza
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La particolarità della cattedrale di SAN PIETRO è la posizione: la grandezza della sua facciata e la vicinanza all'altro lato della strada non vi consentono di ammirarne l'architettura a pieno, ma la sua bellezza si nota anche da dentro! Con i suoi 70 metri totali, il campanile della cattedrale è la seconda torre più alta a Bologna dopo l'Asinelli e all'interno della sua cella campanaria custodisce la campana ad azionamento manuale più grande al mondo. È visitabile previo appuntamento
Arrivati alla fine di via Indipendenza vi troverete direttamente su Piazza Nettuno, adiacente Piazza Maggiore....praticamente siete arrivati nel centro della città. Finita via Indipendenza, attraverserete via Rizzoli, e sarete in piazza Nettuno. Alla vostra destra c'è la Sala Borsa, attualmente un centro culturale pubblico che raccoglie una selezione di libri tale da soddisfare ogni lettore. Vi consiglio di fare un giro all'interno per ammirare la sua architettura ma anche perchè a piano terra il pavimento in vetro permette di osservare gli scavi sotterranei nonché i reperti archeologici di civiltà antiche risalenti fino alla civiltà villanoviana sorta nel VII sec a.C.
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Biblioteca Salaborsa
3 Piazza del Nettuno
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Arrivati alla fine di via Indipendenza vi troverete direttamente su Piazza Nettuno, adiacente Piazza Maggiore....praticamente siete arrivati nel centro della città. Finita via Indipendenza, attraverserete via Rizzoli, e sarete in piazza Nettuno. Alla vostra destra c'è la Sala Borsa, attualmente un centro culturale pubblico che raccoglie una selezione di libri tale da soddisfare ogni lettore. Vi consiglio di fare un giro all'interno per ammirare la sua architettura ma anche perchè a piano terra il pavimento in vetro permette di osservare gli scavi sotterranei nonché i reperti archeologici di civiltà antiche risalenti fino alla civiltà villanoviana sorta nel VII sec a.C.
Usciti dalla sala Borsa fermatevi a guardare la figura dominante della piazza, il Nettuno con la sua fontana fu promosso dal cardinale Borromeo con lo scopo di offrire una nuova immagine migliorata all’adiacente Piazza Maggiore. La statua è maestosa, e in più vive avvolta da una leggenda curiosa quanto popolare fra i bolognesi: lo scultore che la realizzò, Giambologna, venne costretto dalla Chiesa a ridurre un po’ le “parti basse” della statua, e così, forse per dispetto, posizionò la mano del Nettuno in una posizione tale che, da una certa prospettiva, il suo dito sembri proprio ....Vabbè, insomma, cercate il mattone nero da cui guardare, oppure chiedete a un bolognese doc di indicarvi la cosiddetta “prospettiva della vergogna” e sapranno dirvi da dove notare questo dettaglio pittoresco! …..comunque è verso l'angolo della Sala Borsa! Ammirate anche le figure che compongono la fontana sotto ai piedi del Nettuno: complessivamente si tratta di un’opera d’arte elegante, ricca. Uno dei punti più fotografati dai turisti di Bologna, nonché un punto d’incontro per gli appuntamenti serali fra amici.
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Fountain of Neptune
Piazza del Nettuno
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Usciti dalla sala Borsa fermatevi a guardare la figura dominante della piazza, il Nettuno con la sua fontana fu promosso dal cardinale Borromeo con lo scopo di offrire una nuova immagine migliorata all’adiacente Piazza Maggiore. La statua è maestosa, e in più vive avvolta da una leggenda curiosa quanto popolare fra i bolognesi: lo scultore che la realizzò, Giambologna, venne costretto dalla Chiesa a ridurre un po’ le “parti basse” della statua, e così, forse per dispetto, posizionò la mano del Nettuno in una posizione tale che, da una certa prospettiva, il suo dito sembri proprio ....Vabbè, insomma, cercate il mattone nero da cui guardare, oppure chiedete a un bolognese doc di indicarvi la cosiddetta “prospettiva della vergogna” e sapranno dirvi da dove notare questo dettaglio pittoresco! …..comunque è verso l'angolo della Sala Borsa! Ammirate anche le figure che compongono la fontana sotto ai piedi del Nettuno: complessivamente si tratta di un’opera d’arte elegante, ricca. Uno dei punti più fotografati dai turisti di Bologna, nonché un punto d’incontro per gli appuntamenti serali fra amici.
A un passo dal Nettuno c'è finalmente Piazza Maggiore. A prima vista può sembrare ampia e dispersiva; dopo un attimo capirete che le cose da ammirare si sprecano. Guardatevi intorno. Per cominciare, a sud di Piazza Maggiore sorge con tratti tardo-gotici la Basilica di San Petronio, con la sua facciata rigorosamente incompiuta, con addosso l'arte di nomi grandi come Jacopo della Quercia, e con il titolo fiero di sesta chiesa più grande d'Europa. Visitatela al suo interno e scoprirete le curiosità....
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Piazza Maggiore
Piazza Maggiore
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A un passo dal Nettuno c'è finalmente Piazza Maggiore. A prima vista può sembrare ampia e dispersiva; dopo un attimo capirete che le cose da ammirare si sprecano. Guardatevi intorno. Per cominciare, a sud di Piazza Maggiore sorge con tratti tardo-gotici la Basilica di San Petronio, con la sua facciata rigorosamente incompiuta, con addosso l'arte di nomi grandi come Jacopo della Quercia, e con il titolo fiero di sesta chiesa più grande d'Europa. Visitatela al suo interno e scoprirete le curiosità....
La Basilica all'interno ospita la meridiana più lunga del mondo in luogo chiuso e anche l'organo funzionante più antico d'Italia. Ma è la facciata quella che attirerà la vostra attenzione fin da subito: a causa della mancanza di finanziamenti e, secondo alcune fonti, della mancanza delle dovute autorizzazioni ecclesiastiche, la facciata non venne completata come previsto dal progetto iniziale. Nei secoli successivi ci furono delle nuove proposte mirate al completamento dell'opera, col risultato che, in realta, l'identità della basilica rimase invariata e di conseguenza unica e speciale, proprio grazie al suo aspetto estetico. L'idea di “completare” un'opera d'arte pareva non rispettarne l'autenticità e pertanto venne conservata così: incompleta ma definitiva.
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Basilica of San Petronio
5 Piazza Galvani
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La Basilica all'interno ospita la meridiana più lunga del mondo in luogo chiuso e anche l'organo funzionante più antico d'Italia. Ma è la facciata quella che attirerà la vostra attenzione fin da subito: a causa della mancanza di finanziamenti e, secondo alcune fonti, della mancanza delle dovute autorizzazioni ecclesiastiche, la facciata non venne completata come previsto dal progetto iniziale. Nei secoli successivi ci furono delle nuove proposte mirate al completamento dell'opera, col risultato che, in realta, l'identità della basilica rimase invariata e di conseguenza unica e speciale, proprio grazie al suo aspetto estetico. L'idea di “completare” un'opera d'arte pareva non rispettarne l'autenticità e pertanto venne conservata così: incompleta ma definitiva.
Con le spalle alla Basilica di San Petronio, alla vostra sinistra Palazzo d'Accursio, detto anche Palazzo Comunale, sede del comune, con la statua di San Petronio, protettore della città. All'interno di palazzo d'Accursio, nel cortile, potete ammirare il salottino in pietra e, alle spalle di quest'ultimo, sulla sinistra vi è una scalinata. Percorrendola si può salire al piano superiore ed ammirare la piazza dall'alto. Usciti da qui buttate un occhio alla vostra destra, c'è Via D'Azeglio, la strada di Lucio Dalla. La sua casa/museo rimane a metà della strada, si affaccia su piazza dei Celestini e arrivati in questa piazza guardate in su in direzione del suo terrazzo....Lucio è lì con ilsuo clarinetto!
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Palazzo d'Accursio
6 Piazza Maggiore
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Con le spalle alla Basilica di San Petronio, alla vostra sinistra Palazzo d'Accursio, detto anche Palazzo Comunale, sede del comune, con la statua di San Petronio, protettore della città. All'interno di palazzo d'Accursio, nel cortile, potete ammirare il salottino in pietra e, alle spalle di quest'ultimo, sulla sinistra vi è una scalinata. Percorrendola si può salire al piano superiore ed ammirare la piazza dall'alto. Usciti da qui buttate un occhio alla vostra destra, c'è Via D'Azeglio, la strada di Lucio Dalla. La sua casa/museo rimane a metà della strada, si affaccia su piazza dei Celestini e arrivati in questa piazza guardate in su in direzione del suo terrazzo....Lucio è lì con ilsuo clarinetto!
Date le spalle a San Petronio e osservate davanti a voi il Palazzo del Podestà, costruito nel 1200 e che fa da base alla torre in cotto dell'Arengo, la cui campana veniva suonata per i bolognesi in occasioni particolari o importanti. Il Voltone del Podestà era noto anticamente come luogo in cui venivano eseguite le impiccagioni, chiaramente visibili dal lato della Piazza Maggiore come monito per il popolo; si possono ancora notare le travi a cui venivano fissate le funi. Curiosa la peculiarità dell'acustica del Voltone: infatti se si parla a bassa voce rivolti contro uno dei quattro angoli del Voltone, chi sta in uno degli altri angoli opposti, sempre rivolto verso il muro, può sentire chiaramente quanto sussurrato.
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Palazzo del Podesta
1 Piazza Maggiore
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Date le spalle a San Petronio e osservate davanti a voi il Palazzo del Podestà, costruito nel 1200 e che fa da base alla torre in cotto dell'Arengo, la cui campana veniva suonata per i bolognesi in occasioni particolari o importanti. Il Voltone del Podestà era noto anticamente come luogo in cui venivano eseguite le impiccagioni, chiaramente visibili dal lato della Piazza Maggiore come monito per il popolo; si possono ancora notare le travi a cui venivano fissate le funi. Curiosa la peculiarità dell'acustica del Voltone: infatti se si parla a bassa voce rivolti contro uno dei quattro angoli del Voltone, chi sta in uno degli altri angoli opposti, sempre rivolto verso il muro, può sentire chiaramente quanto sussurrato.
Fu costruito tra il 1244 e il 1246 per volere del podestà Filippo Ugoni[1] come ampliamento degli edifici comunali del Palazzo del Podestà (assieme al Palazzo del Capitano del Popolo) e per questo chiamato Palatium Novum, ma le sue vicende storiche l'hanno da sempre legato alla figura di Re Enzo di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, fatto prigioniero nei pressi di Anzola dell'Emilia e in seguito fu trasferito a Bologna, dove rimase per ventitré anni, dall'agosto del 1249 fino alla sua morte avvenuta il 14 marzo 1272
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Palazzo Re Enzo
1/C Piazza del Nettuno
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Fu costruito tra il 1244 e il 1246 per volere del podestà Filippo Ugoni[1] come ampliamento degli edifici comunali del Palazzo del Podestà (assieme al Palazzo del Capitano del Popolo) e per questo chiamato Palatium Novum, ma le sue vicende storiche l'hanno da sempre legato alla figura di Re Enzo di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, fatto prigioniero nei pressi di Anzola dell'Emilia e in seguito fu trasferito a Bologna, dove rimase per ventitré anni, dall'agosto del 1249 fino alla sua morte avvenuta il 14 marzo 1272
Meglio conosciuto come portico del Pavaglione. Si tratta dell'ultimo edificio costruito in Piazza Maggiore. Tra il 1565 e il 1568 fu progettata la facciata su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola, con lo scopo di dare alla piazza maggior uniformità dato che il prospetto era formato da aggregati di edifici medievali. L'effetto di magnificenza doveva coprire le retrostanti vie del mercato. Il palazzo trae il suo nome dai banchi che durante i secoli XV e XVI esercitavano l'arte cambiaria. Il termine Pavaglione (in dialetto Pavajån) invece si ricollega alla fiera dei bachi da seta che si teneva inizialmente in una costruzione di legno temporanea.
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Palazzo dei Banchi
6 Piazza Maggiore
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Meglio conosciuto come portico del Pavaglione. Si tratta dell'ultimo edificio costruito in Piazza Maggiore. Tra il 1565 e il 1568 fu progettata la facciata su disegno di Jacopo Barozzi detto il Vignola, con lo scopo di dare alla piazza maggior uniformità dato che il prospetto era formato da aggregati di edifici medievali. L'effetto di magnificenza doveva coprire le retrostanti vie del mercato. Il palazzo trae il suo nome dai banchi che durante i secoli XV e XVI esercitavano l'arte cambiaria. Il termine Pavaglione (in dialetto Pavajån) invece si ricollega alla fiera dei bachi da seta che si teneva inizialmente in una costruzione di legno temporanea.
Dopo aver curiosato a sufficienza per le stradine del centro dirigetevi verso Via Rizzoli. E' una via molto trafficata, affollata piena di negozi e luoghi di interesse. In fondo a Via Rizzoli potrete vedere le famosissime torri: quella degli Asinelli e quella della Garisenda – quest'ultima particolarmente in pendenza e con uno strapiombo di oltre 3 metri. Solo la torre degli Asinelli è visitabile, ma la tradizione “vieta” agli studenti di salire sulla Torre prima che si siano laureati: farlo prima di questo traguardo accademico sembra portare male alla carriera e solo una volta laureati si può fare la salita con l'anima in pace. La vista dall'alto è incredibile e stupenda. Scesi dalla torre, incamminatevi verso piazza della Mercanzia (lasciate l'ingresso della torre alle spalle) e proseguite verso Piazza Santo Stefano.
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Bologna
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Dopo aver curiosato a sufficienza per le stradine del centro dirigetevi verso Via Rizzoli. E' una via molto trafficata, affollata piena di negozi e luoghi di interesse. In fondo a Via Rizzoli potrete vedere le famosissime torri: quella degli Asinelli e quella della Garisenda – quest'ultima particolarmente in pendenza e con uno strapiombo di oltre 3 metri. Solo la torre degli Asinelli è visitabile, ma la tradizione “vieta” agli studenti di salire sulla Torre prima che si siano laureati: farlo prima di questo traguardo accademico sembra portare male alla carriera e solo una volta laureati si può fare la salita con l'anima in pace. La vista dall'alto è incredibile e stupenda. Scesi dalla torre, incamminatevi verso piazza della Mercanzia (lasciate l'ingresso della torre alle spalle) e proseguite verso Piazza Santo Stefano.
In piazza Santo Stefano potrete camminare sulla pavimentazione in ciottoli, caratteristici di questo angolo. L'atmosfera della piazza è sempre tranquilla, relativamente calma, nel pomeriggio rallegrata da qualche chitarrista di strada. Osservando la chiesa avrete alla vostra destra i palazzi mercantili tipici, dalle finestre davvero uniche che li rendono riconoscibili, e anche un palazzo celebre per il suo fregio con le teste di terracotta, e ovviamente la chiesa stessa, o meglio, le Sette Chiese. Non ce ne sono più sette, ma in origine le costruzioni e i lavori portarono ad avere sette piccole chiese attaccate. Entrare nella Basilica di Santo Stefano è una visita molto interessante.
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Piazza Santo Stefano
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In piazza Santo Stefano potrete camminare sulla pavimentazione in ciottoli, caratteristici di questo angolo. L'atmosfera della piazza è sempre tranquilla, relativamente calma, nel pomeriggio rallegrata da qualche chitarrista di strada. Osservando la chiesa avrete alla vostra destra i palazzi mercantili tipici, dalle finestre davvero uniche che li rendono riconoscibili, e anche un palazzo celebre per il suo fregio con le teste di terracotta, e ovviamente la chiesa stessa, o meglio, le Sette Chiese. Non ce ne sono più sette, ma in origine le costruzioni e i lavori portarono ad avere sette piccole chiese attaccate. Entrare nella Basilica di Santo Stefano è una visita molto interessante.
Usciti dalla basilica di Santo Stefano, sulla destra, sotto il portico c'è un passaggio coperto che collega le due principali arterie del centro storico di Bologna: Via Santo Stefano e Strada Maggiore. L'ingresso su Strada Maggiore è dominato dal portico di Casa Isolani, una delle più significative testimonianze dell'architettura romanico-gotica bolognese, caratterizzato da alte stilate lignee. Ed ecco un'altra curiosità: alzando la testa si possono notare tre frecce conficcate nel soffitto di legno. La storia è davvero curiosa, si narra che una nobildonna venne accusata di adulterio dal proprio marito. Per commettere l'omicidio che avrebbe ripagato il torto, furono assoldati tre arcieri. La donna, scaltra e molto bella, avvisata dalla sua domestica, lasciò la casa dell'amante con indosso il solo mantello e, al momento opportuno fece cadere le proprie vesti rimanendo nuda davanti agli arcieri che disorientati scagliarono le loro frecce sulla volta del portico, mancando il bersaglio.
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The Three Arrows
19 Str. Maggiore
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Usciti dalla basilica di Santo Stefano, sulla destra, sotto il portico c'è un passaggio coperto che collega le due principali arterie del centro storico di Bologna: Via Santo Stefano e Strada Maggiore. L'ingresso su Strada Maggiore è dominato dal portico di Casa Isolani, una delle più significative testimonianze dell'architettura romanico-gotica bolognese, caratterizzato da alte stilate lignee. Ed ecco un'altra curiosità: alzando la testa si possono notare tre frecce conficcate nel soffitto di legno. La storia è davvero curiosa, si narra che una nobildonna venne accusata di adulterio dal proprio marito. Per commettere l'omicidio che avrebbe ripagato il torto, furono assoldati tre arcieri. La donna, scaltra e molto bella, avvisata dalla sua domestica, lasciò la casa dell'amante con indosso il solo mantello e, al momento opportuno fece cadere le proprie vesti rimanendo nuda davanti agli arcieri che disorientati scagliarono le loro frecce sulla volta del portico, mancando il bersaglio.
con le spalle alla Torre della Garisenda, costeggiando la libreria Feltrinelli si può entrare nel Ghetto Ebraico. Diverse sono le targhe sui muri che spiegano la storia di un'intera comunità costretta a vivere in un'area specifica della citta.
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Ghetto Ebraico
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con le spalle alla Torre della Garisenda, costeggiando la libreria Feltrinelli si può entrare nel Ghetto Ebraico. Diverse sono le targhe sui muri che spiegano la storia di un'intera comunità costretta a vivere in un'area specifica della citta.

Offerta gastronomica

Se a questo punto vi è venuta un po' di fame proseguite verso via degli Orefici, Vi trovate in una città universitaria quindi dovreste mangiare in una libreria, il posto ideale per una pausa pranzo ma se non siete convinti potete dare un'occhiata anche all'offerta culinaria del vicino Mercato di Mezzo, nel caso ci fosse qualcosa che vi convince di più! Ovviamente troverete osterie, ristoranti trattorie in ogni angolo del centro, quindi non fermatevi subito al primo locale!
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Quadrilatero
23 Strada Maggiore
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Se a questo punto vi è venuta un po' di fame proseguite verso via degli Orefici, Vi trovate in una città universitaria quindi dovreste mangiare in una libreria, il posto ideale per una pausa pranzo ma se non siete convinti potete dare un'occhiata anche all'offerta culinaria del vicino Mercato di Mezzo, nel caso ci fosse qualcosa che vi convince di più! Ovviamente troverete osterie, ristoranti trattorie in ogni angolo del centro, quindi non fermatevi subito al primo locale!
Usciti dal Ghetto ebraico ci troviamo su via Oberdan, percorriamola tutta nel tentativo di ritornare verso casa. Al n.24 c'è l'edificio quattrocentesco Casa Bovi. In una finestra del cortile interno si può scorgere una statua in terracotta raffigurante il cane Tago che lo scultore Luigi Acquisti eseguì nel 1777 per volontà dei marchesi Bovi, che vollero così ricordare il fedele animale, caduto da quella finestra nel far festa al ritorno del suo padrone.
Casa Bovi
24/3 Via Guglielmo Oberdan
Usciti dal Ghetto ebraico ci troviamo su via Oberdan, percorriamola tutta nel tentativo di ritornare verso casa. Al n.24 c'è l'edificio quattrocentesco Casa Bovi. In una finestra del cortile interno si può scorgere una statua in terracotta raffigurante il cane Tago che lo scultore Luigi Acquisti eseguì nel 1777 per volontà dei marchesi Bovi, che vollero così ricordare il fedele animale, caduto da quella finestra nel far festa al ritorno del suo padrone.
Proseguendo ancora su via Oberdan per una cinquantina di metri, prima di incrociare la via Augusto Righi, sulla sinistra potrete scorgere lo scorrere del torrente Avesella, praticamente una piccola Venezia! Raggiungete l'altra parte del canale, in via Piella e proprio alle spalle di quest'ultimo, sotto il portico vedrete una piccola finestrella... apritela e vi farà affacciare su un mondo parallelo, una piccola Venezia, un fiume sotto ai palazzi vicini vicini.
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Finestrella
16/a Via Piella
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Proseguendo ancora su via Oberdan per una cinquantina di metri, prima di incrociare la via Augusto Righi, sulla sinistra potrete scorgere lo scorrere del torrente Avesella, praticamente una piccola Venezia! Raggiungete l'altra parte del canale, in via Piella e proprio alle spalle di quest'ultimo, sotto il portico vedrete una piccola finestrella... apritela e vi farà affacciare su un mondo parallelo, una piccola Venezia, un fiume sotto ai palazzi vicini vicini.